Allattamento a rischio: diritti e tutele per le neomamme

Sei una neomamma e ti preoccupi per l'allattamento a rischio? Scopri come proteggere te stessa e il tuo bambino.

Cos’è l’allattamento a rischio?

L’allattamento a rischio si riferisce alla situazione in cui una madre, a causa di condizioni lavorative o ambientali pericolose, ha la possibilità di astenersi dal lavoro per tutelare la propria salute e quella del bambino. Questo diritto è previsto dalla normativa italiana, che riconosce l’importanza di garantire un ambiente sicuro per le neomamme durante il periodo di allattamento.

Quando è possibile richiedere l’astensione dal lavoro?

Le neomamme hanno diritto di richiedere l’astensione dal lavoro fino al compimento del settimo mese di vita del bambino se il lavoro svolto presenta rischi per la salute. Questi rischi possono derivare dall’esposizione a sostanze pericolose, dallo svolgimento di mansioni che richiedono sforzi fisici eccessivi o da situazioni che possono compromettere la qualità dell’allattamento.

Quali sono i diritti delle lavoratrici?

Il Testo Unico in materia di maternità e paternità stabilisce chiaramente che le lavoratrici in stato di allattamento hanno diritto a un ambiente di lavoro sicuro. Ciò significa che il datore di lavoro deve valutare se la posizione lavorativa è compatibile con l’allattamento e, in caso contrario, deve adottare misure per garantire la salute della madre e del bambino.

Procedure per la richiesta di astensione dal lavoro

Per richiedere l’astensione dal lavoro per allattamento a rischio, la madre deve presentare una domanda scritta alla Direzione Territoriale del Lavoro (DTL) competente. È fondamentale compilare un apposito modulo e allegare la documentazione necessaria, inclusi i dati anagrafici e informazioni sul lavoro svolto.

Documentazione necessaria per la richiesta

La domanda deve includere:

  • Dati anagrafici della lavoratrice
  • Informazioni sulla ditta e il luogo di lavoro
  • Dettagli sul contratto di lavoro e sulla mansione svolta
  • Informativa sulla privacy

È importante che la lavoratrice alleghi anche il certificato di nascita del bambino e ogni altro documento richiesto dalla DTL.

Settori a rischio per le neomamme

Alcuni settori lavorativi presentano rischi particolari per le neomamme, come quelli in cui si può essere esposti a sostanze tossiche o dove si richiedono sforzi fisici significativi. Ad esempio, le lavoratrici del settore sanitario, alberghiero, o quelle che operano in posizioni che richiedono lunghe ore in piedi, possono trovarsi in una situazione di rischio per la propria salute e quella del bambino.

Il ruolo del datore di lavoro

Il datore di lavoro ha l’obbligo di garantire un ambiente di lavoro sicuro per le neomamme. Se non è possibile assegnare alla lavoratrice una mansione priva di rischi, la madre ha diritto a un’astensione dal lavoro fino al settimo mese di vita del bambino. Questo diritto è fondamentale per garantire che la madre possa allattare senza preoccupazioni per la propria salute.

In caso di diniego della richiesta

Se la richiesta di astensione dal lavoro viene respinta dalla DTL, la lavoratrice ha la possibilità di presentare un ricorso. È essenziale agire entro 10 giorni dal ricevimento della comunicazione di diniego, seguendo le procedure indicate dalla DTL. Rivolgersi a un legale o a un sindacato può essere utile per comprendere i propri diritti e le modalità di ricorso.

Supporto per le neomamme

Per le neomamme che si trovano a dover affrontare queste situazioni, è consigliabile rivolgersi a sportelli informativi o associazioni di supporto che possano fornire assistenza e orientamento nelle pratiche burocratiche. La conoscenza dei propri diritti è fondamentale per garantire un’esperienza di maternità serena e senza rischi.

Scritto da AiAdhubMedia

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