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Un nuovo approccio alla comprensione dell’autismo
Recenti ricerche condotte dall’Università di Houston hanno rivelato come i bambini con disturbo dello spettro autistico (ASD) percepiscano i volti in modo differente rispetto ai loro coetanei neurotipici. Lo studio, guidato dallo psicologo Jason Griffin, ha analizzato i movimenti oculari di quasi 400 bambini, di cui 280 diagnosticati con autismo. I risultati hanno mostrato che i bambini autistici tendono a esplorare i volti in modo più ampio, concentrandosi su aree che non sono socialmente rilevanti, a differenza dei bambini neurotipici che si focalizzano su occhi e altre parti significative del viso.
Le differenze nei movimenti oculari
Questa ricerca ha messo in evidenza un approccio “esplorativo” nei bambini con autismo, suggerendo che la loro sensibilità visiva alle informazioni facciali possa essere ridotta nei primi momenti di elaborazione visiva. Questo aspetto è cruciale per comprendere le differenze sociali che caratterizzano il disturbo dello spettro autistico. I bambini neurotipici, infatti, tendono a stabilire un contatto visivo immediato, facilitando la comunicazione sociale, mentre i bambini autistici possono avere difficoltà a riconoscere segnali sociali evidenti.
Implicazioni pratiche della ricerca
Jason Griffin non è nuovo a questo campo di studio; ha già sviluppato tecniche innovative per analizzare i movimenti oculari e ha contribuito alla creazione di un videogioco educativo progettato per migliorare la percezione delle espressioni facciali nei ragazzi autistici. Questo progetto, ispirato dalla sua esperienza personale con un fratello autistico, dimostra come la ricerca possa tradursi in interventi pratici per migliorare le competenze sociali dei bambini con autismo. Inoltre, grazie a finanziamenti della Autism Science Foundation, il team di Griffin sta esplorando come applicare queste scoperte nella vita quotidiana, utilizzando tecnologie mobili per analizzare il comportamento dei bambini in contesti reali.