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Che cos’è il congedo parentale?
Il congedo parentale è un periodo di astensione dal lavoro che spetta ai genitori, sia madri che padri, per prendersi cura dei propri figli. A differenza del congedo di maternità e paternità, che sono obbligatori, il congedo parentale è facoltativo e può essere richiesto in base alle esigenze personali. La durata del congedo varia a seconda del tipo di contratto di lavoro e delle normative vigenti, ma in generale può essere usufruito in mesi, giorni o addirittura ore.
Modalità di richiesta e indennizzo
Per richiedere il congedo parentale, è necessario presentare una domanda all’INPS, avvisando il datore di lavoro con un preavviso di almeno due giorni. Secondo la legge di Bilancio 2025, i primi tre mesi di congedo parentale sono indennizzati all’80% dello stipendio, con alcune eccezioni per i lavoratori della pubblica amministrazione, che possono ricevere il 100% per il primo mese. È importante notare che il congedo può essere suddiviso in diverse modalità, consentendo ai genitori di alternare giorni di lavoro e giorni di congedo.
Utilizzo del congedo parentale ad ore
Una delle novità più interessanti è la possibilità di richiedere il congedo parentale ad ore. Questa modalità consente ai genitori di assentarsi dal lavoro per un numero limitato di ore, senza dover necessariamente prendere un’intera giornata. Tuttavia, è fondamentale verificare il proprio contratto di lavoro per conoscere le modalità specifiche di fruizione. In generale, il congedo ad ore non può superare la metà delle ore lavorative giornaliere. Ad esempio, se si lavora per otto ore, si può richiedere il congedo per un massimo di quattro ore.
Diritti e doveri dei genitori
È importante che i genitori siano consapevoli dei propri diritti e doveri durante il periodo di congedo parentale. Ad esempio, se entrambi i genitori decidono di usufruire del congedo contemporaneamente, devono prestare attenzione a non sovrapporre i congedi per figli diversi. Inoltre, i giorni di congedo non sono cumulabili con permessi e riposi, a meno che non si tratti di permessi per assistenza a familiari. Infine, è fondamentale tenere presente che i sabati e le domeniche non vengono considerati come giorni di congedo se non si lavora in quei giorni.