Disturbi alimentari: il legame tra genetica e sviluppo cerebrale

Uno studio rivela come la genetica e lo sviluppo cerebrale influenzano i disturbi alimentari

Il contesto dei disturbi alimentari

In Europa, circa 20 milioni di persone soffrono di disturbi alimentari, tra cui l’anoressia nervosa e la bulimia. Questi disturbi non colpiscono solo il corpo, ma hanno anche un impatto significativo sulla salute mentale. Recenti ricerche hanno iniziato a svelare i complessi legami tra genetica, sviluppo cerebrale e abitudini alimentari, offrendo nuove prospettive per la prevenzione e il trattamento.

Lo studio e i suoi risultati

Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Mental Health ha monitorato quasi 1.000 giovani provenienti da Inghilterra, Irlanda, Francia e Germania per un decennio. I partecipanti hanno fornito dati genetici, completato indagini sulle loro abitudini alimentari e si sono sottoposti a risonanza magnetica all’età di 14 e 23 anni. I risultati hanno rivelato che i giovani possono essere suddivisi in tre gruppi: mangiatori sani, mangiatori restrittivi e mangiatori emotivi. I mangiatori restrittivi tendono a limitare il cibo per controllare il peso, mentre i mangiatori emotivi mangiano in risposta a sentimenti negativi.

Il ruolo della salute mentale

Lo studio ha evidenziato che i quattordicenni con ansia, depressione o problemi di attenzione avevano maggiori probabilità di sviluppare abitudini alimentari malsane all’età di 23 anni. Questo suggerisce che la salute mentale gioca un ruolo cruciale nello sviluppo di comportamenti alimentari problematici. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che la maturazione cerebrale è un fattore determinante: i mangiatori non sani mostrano una maturazione cerebrale meno pronunciata, il che li rende più vulnerabili a comportamenti a rischio.

Educazione e prevenzione

Secondo Sylvane Desrivières, professore di psichiatria biologica al King’s College di Londra, è fondamentale migliorare l’educazione riguardo alle abitudini alimentari e alle strategie di coping. Genitori, insegnanti e operatori sanitari devono essere consapevoli di come le relazioni e le esperienze possono influenzare la salute mentale e i comportamenti alimentari dei giovani. La prevenzione dei disturbi alimentari potrebbe iniziare con una maggiore attenzione a questi aspetti già durante l’adolescenza.

Prospettive future

I ricercatori del King’s College intendono continuare a raccogliere dati per comprendere meglio come le differenze nella maturazione cerebrale e nelle abitudini alimentari influenzino i giovani oltre i 20 anni. Questo approccio potrebbe rivelarsi cruciale per sviluppare strumenti personalizzati per identificare e supportare i giovani a rischio di disturbi alimentari, contribuendo così a migliorare la salute generale del cervello e a prevenire comportamenti alimentari problematici.

Scritto da Redazione

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