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Il progetto di educazione affettiva
Oggi, presso la scuola Guido Reni, ha avuto luogo la tappa bolognese del secondo ciclo del progetto di educazione affettiva, sostenuto dal Gruppo assicurativo AXA Italia e realizzato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila in collaborazione con ScuolAttiva. Questo progetto si inserisce in un contesto in cui l’Italia è uno dei pochi paesi europei a non avere un’educazione affettiva strutturata nelle scuole, un aspetto che risulta cruciale per il benessere delle nuove generazioni.
Nel 2023, l’Italia si è posizionata quart’ultima nella classifica “The Global Gender Gap” del World Economic Forum, un dato allarmante che evidenzia la necessità di interventi educativi mirati. Il progetto “La fatica di essere medie” si propone di affrontare temi fondamentali come la gestione delle emozioni, le relazioni affettive e la violenza digitale, fenomeni sempre più diffusi tra i giovani. Attraverso incontri e attività pratiche, gli studenti delle scuole secondarie di primo grado avranno l’opportunità di esplorare e comprendere meglio le proprie emozioni e relazioni.
Attività e obiettivi del progetto
Tra le attività previste, spicca la visione collettiva del cortometraggio “101%”, un’opera che affronta le insicurezze sentimentali dei giovani e le dinamiche delle loro vite digitali. Gli incontri si concentreranno anche su relazioni tossiche e modelli sociali disfunzionali, analizzando come il mondo virtuale influisca sulle interazioni reali. L’obiettivo è fornire agli studenti strumenti utili per riconoscere e gestire le proprie emozioni, promuovendo un dialogo aperto su temi spesso considerati tabù.
Un impegno condiviso per il cambiamento
Il progetto si lega a date simboliche come il 14 febbraio, San Valentino, e l’8 marzo, Giornata Internazionale dei Diritti delle Donne, per stimolare riflessioni sull’amore e sui diritti. Chiara Soldano, CEO di AXA Italia, ha espresso orgoglio per il successo dell’iniziativa, sottolineando l’importanza del contributo degli agenti sul territorio. Celeste Costantino, Vicepresidente della Fondazione Una Nessuna Centomila, ha evidenziato la necessità di spazi di confronto su affettività e sessualità, specialmente per la fascia d’età preadolescenziale, spesso trascurata.