Educazione sessuale e affettiva: la voce degli adolescenti in Italia

Un'indagine rivela la necessità di un'educazione sessuale più accessibile e inclusiva.

Il contesto attuale dell’educazione sessuale in Italia

Negli ultimi anni, il tema dell’educazione sessuale e affettiva ha assunto un’importanza crescente in Italia, specialmente tra i giovani. Un’indagine condotta da Save the Children in collaborazione con IPSOS ha rivelato dati allarmanti riguardo alla percezione degli adolescenti sulla sessualità e le discriminazioni. Più di un ragazzo su quattro ha dichiarato di aver assistito o subito discriminazioni legate all’orientamento sessuale, mentre il 22% ha segnalato esperienze di discriminazione sessista. Questi dati evidenziano la necessità di un dialogo aperto e di un’educazione adeguata su questi temi.

Le fonti di informazione e il ruolo del web

Un aspetto significativo emerso dall’indagine è che la maggior parte degli adolescenti si informa sulla sessualità attraverso il web. Il 47% degli intervistati utilizza siti web e articoli online per approfondire le pratiche sessuali, mentre il 57% cerca informazioni sulle infezioni sessualmente trasmissibili. Questo solleva interrogativi sulla qualità delle informazioni disponibili e sull’affidabilità delle fonti. È fondamentale che i giovani abbiano accesso a informazioni accurate e basate su evidenze, per evitare la diffusione di stereotipi e false credenze.

Il ruolo dei genitori e la necessità di un’educazione sistematica

Un altro dato interessante riguarda il rapporto tra genitori e figli. Il 75% dei genitori si sente a proprio agio nel parlare di sessualità con i propri figli, ma solo il 47% degli adolescenti ha ricevuto un’educazione sessuale a scuola. Questo divario evidenzia l’importanza di un’educazione sistematica e multidisciplinare, che possa supportare i giovani nel comprendere e vivere in modo sano le loro relazioni. È urgente che le scuole implementino percorsi obbligatori di educazione all’affettività e alla sessualità, in linea con le linee guida UNESCO e gli standard dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Scritto da Redazione

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