Francesca Donnarumma: un esempio di resilienza e inclusione sociale

Un percorso di vita che ispira e promuove i diritti delle persone con disabilità.

Un percorso di vita straordinario

Francesca Donnarumma, giovane di 31 anni, è un esempio di come la determinazione e la resilienza possano superare le barriere imposte da una malattia rara e degenerativa. Fin da piccola, Francesca ha dovuto affrontare sfide enormi a causa di gravi problemi di udito e visivi, ma questo non le ha impedito di realizzare i suoi sogni. Laureatasi in giurisprudenza all’Università di Milano Bicocca nel 2019, è diventata una voce importante per le persone con disabilità, lavorando presso la Lega del Filo d’Oro.

Un impegno per i diritti delle persone con disabilità

Francesca ha sempre avuto un forte desiderio di garantire diritti e opportunità a chi, come lei, vive con disabilità. La sua esperienza universitaria è stata caratterizzata da sfide quotidiane, come la necessità di adattarsi a un ambiente non sempre accessibile. Nonostante le difficoltà, ha dimostrato che con impegno e determinazione si possono raggiungere traguardi significativi. “Iscrivermi non è stato semplice”, racconta, “ma ho voluto dimostrare che le persone con disabilità possono eccellere in qualsiasi campo”.

Un futuro all’insegna dell’autonomia

Oggi, Francesca non solo lavora per la Lega del Filo d’Oro, dove gestisce aspetti legali e fornisce supporto alle famiglie, ma sta anche per intraprendere un nuovo capitolo della sua vita: vivere da sola. Questo passo rappresenta un’importante conquista verso l’autonomia, un obiettivo che ha sempre perseguito. “Vivere in modo indipendente è fondamentale per me”, afferma con entusiasmo. La sua storia è un esempio di come, con il giusto supporto e le giuste opportunità, le persone con disabilità possano diventare una risorsa preziosa per la società.

Un messaggio di speranza e inclusione

Francesca è anche attivamente coinvolta in campagne di sensibilizzazione, cercando di educare le persone sulle sfide quotidiane affrontate da chi vive con sordocecità. “Non serve pietismo”, sottolinea, “ma un vero impegno per creare un ambiente inclusivo e rispettoso dei diritti di tutti”. La sua voce è diventata un faro di speranza per molti, dimostrando che, con determinazione e supporto, è possibile superare le avversità e contribuire attivamente alla società.

Scritto da Redazione

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