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Lo sharenting, termine che deriva dalla fusione delle parole “share” e “parenting”, si riferisce alla pratica dei genitori di condividere online foto e informazioni sui propri figli. Questa tendenza è cresciuta esponenzialmente con l’avvento dei social media, dove le immagini dei bambini vengono pubblicate quotidianamente. Tuttavia, è fondamentale riflettere sui rischi associati a questa pratica, specialmente quando si tratta di bambini malati o con diagnosi di malattie inguaribili.
I rischi legati alla condivisione delle immagini dei bambini
La condivisione di immagini dei propri figli può sembrare innocua, ma presenta diversi rischi. Secondo il dottor Matteo Asti, esperto in fenomenologia dei media, è importante che i genitori siano consapevoli delle insidie del web. Le immagini possono essere utilizzate in modi non previsti, esponendo i bambini a situazioni di vulnerabilità. Inoltre, la pubblicazione di contenuti legati a malattie può attirare l’attenzione di persone malintenzionate, rendendo i piccoli ancora più esposti a rischi.
Il vademecum per una condivisione consapevole
Per affrontare questi problemi, il dottor Asti e la dottoressa Simona Cacace hanno creato un vademecum intitolato IMA-GO, che offre linee guida su come condividere responsabilmente le immagini dei bambini. Questo documento è rivolto a genitori e operatori sanitari e mira a sensibilizzare sull’importanza di una condivisione consapevole. Le regole proposte non intendono demonizzare i social media, ma piuttosto educare i genitori sui potenziali rischi e sulle modalità per proteggere i propri figli.
Il valore della comunità online
Nonostante i rischi, molti genitori trovano conforto nella condivisione delle proprie esperienze online. La creazione di una comunità virtuale può fornire supporto e comprensione a chi vive situazioni simili. Tuttavia, è essenziale mantenere un equilibrio tra il desiderio di condivisione e la necessità di proteggere la privacy e la sicurezza dei propri figli. La consapevolezza è la chiave per navigare in questo delicato equilibrio.