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Un tema attuale e delicato
Il cortometraggio “Il suono dell’Ombra” si propone di affrontare una tematica di grande rilevanza sociale: i disturbi del comportamento alimentare. Queste patologie, che colpiscono un numero crescente di giovani, sono spesso sottovalutate e stigmatizzate. La produzione, curata dall’Associazione ALMAS in collaborazione con 1 Attimo in Forma, si inserisce all’interno di un progetto più ampio, denominato “Fragilità”, volto a promuovere la consapevolezza e il dialogo su questioni legate alla salute mentale e ai disturbi alimentari.
Il potere del cinema per sensibilizzare
Il cortometraggio, diretto da Michele Picchi e scritto da Valentina Fratini Lyndon, utilizza il linguaggio del cinema per veicolare un messaggio profondo e toccante. Attraverso la narrazione visiva, si cerca di rappresentare le emozioni e le difficoltà vissute da chi soffre di disturbi alimentari. La scelta di includere elementi di animazione 2D arricchisce ulteriormente l’esperienza visiva, rendendo il messaggio ancora più accessibile e coinvolgente per il pubblico.
Un progetto che coinvolge la comunità
“Il suono dell’Ombra” non è solo un cortometraggio, ma un’iniziativa che mira a coinvolgere attivamente le comunità locali, le scuole e le famiglie. La Presidente di ALMAS, Sabina Pariante, ha sottolineato l’importanza di creare spazi di dialogo e supporto per affrontare queste problematiche. La sensibilizzazione è fondamentale per combattere la solitudine e l’isolamento che spesso accompagnano i disturbi alimentari. Attraverso eventi e proiezioni, il progetto si propone di raggiungere un pubblico ampio, stimolando la riflessione e la comprensione.
Il cast e la produzione
Il cortometraggio vanta un cast di attori di spicco, tra cui Enzo Decaro e Yvonne Sciò, che hanno contribuito a dare vita a una storia intensa e significativa. La produzione ha ricevuto il supporto di sponsor locali, come il Rotary Club Porto San Giorgio – Riviera Fermana, dimostrando l’importanza della collaborazione tra diverse realtà per la realizzazione di progetti di valore sociale. La post-produzione è stata gestita dall’Università degli Studi di Roma Tre, conferendo ulteriore prestigio all’iniziativa.