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Il contesto attuale dell’ospedale pediatrico di Bari
L’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, attualmente parte dell’Azienda Policlinico, si trova al centro di un acceso dibattito riguardante il suo futuro. La proposta di trasferire temporaneamente la gestione dell’ospedale alla Asl ha sollevato preoccupazioni tra i dirigenti dell’Azienda ospedaliero-universitaria e della Scuola di Medicina. Secondo il direttore generale Antonio Sanguedolce e il presidente Alessandro Dell’Erba, questo cambiamento potrebbe compromettere l’assistenza ai pazienti e l’offerta formativa universitaria.
Le preoccupazioni della comunità medica
Le perplessità espresse dai dirigenti riguardano principalmente il rischio di interruzione di diverse attività chirurgiche e ambulatoriali. Attualmente, queste sono garantite da medici specializzati in servizio presso il Policlinico, tra cui oculisti, otorini e odontoiatri. La perdita di posti letto al Giovanni XXIII potrebbe avere ripercussioni dirette sulla formazione degli studenti di Medicina, Infermieristica e Fisioterapia, costringendo l’Università di Bari a ridurre il numero di iscritti per i corsi di laurea.
Il dibattito politico e le prospettive future
Nonostante le preoccupazioni, il provvedimento ha trovato un consenso bipartisan durante l’esame in commissione, con l’obiettivo di creare un polo pediatrico indipendente e potenziato. La questione ora passa al consiglio regionale, dove sono stati presentati ulteriori 190 emendamenti. La maggioranza di centrosinistra è alla ricerca dei 26 voti necessari per approvare il provvedimento. Tuttavia, le posizioni del gruppo di Azione e di alcuni dissidenti rimangono incerte, rendendo il futuro dell’ospedale pediatrico di Bari un tema di grande attualità e importanza per la comunità.