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Un nuovo inizio per le donne in difficoltà
La recente inaugurazione della prima “Casa di semiautonomia” ad Aversa rappresenta un passo significativo nella lotta contro la violenza di genere. Questo spazio, concepito per offrire un rifugio sicuro alle donne vittime di abusi, è molto più di un semplice alloggio: è un luogo dove le donne possono ricostruire la propria vita, ritrovare la speranza e lavorare verso l’autonomia. La casa è stata realizzata grazie al progetto “Sinergie e formazione per l’empowerment della rete antiviolenza” (Sfera), frutto della collaborazione tra diverse organizzazioni, tra cui l’onlus “WeWorld” e la cooperativa “Spazio Donna”.
Formazione e inclusione nel mondo del lavoro
Uno degli obiettivi principali della casa è la formazione delle donne, affinché possano reinserirsi nel mondo del lavoro. Ilenia Sanzo, rappresentante della cooperativa “Spazio Donna”, ha sottolineato l’importanza di questo progetto: “Dopo quasi 14 anni dall’apertura della prima casa rifugio, inauguriamo una casa di secondo livello, di semiautonomia, con la quale accompagneremo le donne che stanno uscendo da una situazione di violenza per essere autonome e indipendenti”. Questo approccio mira a superare le difficoltà legate alla mancanza di alloggi e alle condizioni restrittive che spesso ostacolano il percorso verso l’autonomia.
Un impegno collettivo contro la violenza
La casa di semiautonomia è stata inaugurata in un evento ufficiale, durante il quale sono stati discussi i temi della violenza di genere e dell’autonomia femminile. Roberta Fiore di “WeWorld” ha evidenziato come questo progetto integri la lotta alla criminalità organizzata con il contrasto alla violenza sulle donne. “Avere più strumenti significa ottenere più risultati”, ha affermato, sottolineando l’importanza di continuare a sostenere le donne nel loro percorso di uscita dalla violenza. Il sindaco di Aversa, Francesco Matacena, ha promesso il supporto dell’amministrazione e ha annunciato l’intenzione di convocare un tavolo con le associazioni locali per affrontare le esigenze del territorio.
Un simbolo di speranza e memoria
La casa è stata intitolata a Filomena Morlando, vittima innocente di camorra, un gesto che sottolinea l’importanza della memoria e dell’impegno quotidiano nella lotta contro la violenza. Maria Romanò di “Libera Aversa” ha dichiarato: “È bello che questa struttura sia stata intitolata a una vittima della camorra, perché la memoria non deve essere fine a se stessa, ma legata ad atti concreti”. Questo progetto non solo offre un rifugio, ma rappresenta anche un simbolo di speranza e di cambiamento per tutte le donne che hanno subito violenza.