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La crescente medicalizzazione del parto
Negli ultimi anni, la gravidanza e il parto sono stati sempre più considerati come eventi sanitari da gestire con un approccio altamente medicalizzato. Questo fenomeno, noto come sovramedicalizzazione, ha portato a un aumento significativo dei cesarei e delle induzioni del travaglio, anche in situazioni di basso rischio. Secondo le statistiche, in Ticino, il 34% dei parti avviene tramite cesareo, un dato che supera le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che suggerisce che il cesareo dovrebbe essere praticato solo nel 10-15% dei casi.
Le conseguenze della medicalizzazione
La sovramedicalizzazione non solo genera costi elevati per il sistema sanitario, ma ha anche impatti psicologici sulle donne. Molte neomamme riportano esperienze traumatiche legate al parto, con circa il 30% che afferma di avere ricordi negativi. Questo è particolarmente preoccupante considerando che il parto dovrebbe essere un momento di gioia e celebrazione. La pressione per sottoporsi a interventi medici, come il cesareo programmato, può derivare da una mancanza di informazione e da convinzioni culturali che vedono il parto come un evento da gestire esclusivamente in ambito ospedaliero.
Opzioni alternative e la figura della levatrice
È fondamentale che le donne siano informate sulle opzioni disponibili per il parto. La legge svizzera consente di scegliere tra un medico e una levatrice per l’accompagnamento della gravidanza a basso rischio. Le levatrici possono fornire un’assistenza personalizzata e supportare un parto naturale, riducendo la necessità di interventi medici. In alcune regioni, come il Canton Berna, sono state create case maternità dove le donne possono partorire in un ambiente più intimo e meno medicalizzato, con la presenza di una levatrice di fiducia.
Il ruolo della cultura e della formazione
La cultura gioca un ruolo cruciale nella percezione del parto. È essenziale promuovere una maggiore consapevolezza sui benefici del parto naturale e sulla possibilità di scegliere un approccio meno medicalizzato. La formazione dei professionisti della salute deve includere una visione integrata che valorizzi il ruolo delle levatrici e l’importanza di un’assistenza personalizzata. Solo così si potrà ridurre la sovramedicalizzazione e migliorare l’esperienza del parto per le donne.