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Un calo significativo nella spesa per consumi
Negli ultimi anni, le famiglie italiane hanno dovuto affrontare un cambiamento radicale nelle loro abitudini di consumo. Secondo recenti studi, la spesa per consumi è diminuita in media di oltre il 9% rispetto ai livelli pre-pandemia. Questo calo è stato fortemente influenzato dall’inflazione, che ha colpito duramente il potere d’acquisto degli italiani. La corsa dei prezzi, in particolare, ha avuto un impatto significativo su vari settori alimentari, costringendo le famiglie a rivedere le loro priorità e a modificare le loro scelte di acquisto.
Settori colpiti dall’inflazione
Analizzando i dati, emerge che alcuni settori hanno subito riduzioni più marcate rispetto ad altri. Ad esempio, la spesa per oli e grassi ha registrato un calo del 36%, nonostante un’inflazione complessiva per questa categoria che ha raggiunto il 40%. Anche i prodotti ittici hanno visto una diminuzione del 22%, mentre i vegetali hanno subito un abbattimento del 21,5%. Questi dati indicano chiaramente come l’aumento dei prezzi abbia costretto le famiglie a riconsiderare le loro scelte alimentari, privilegiando prodotti più economici o riducendo le quantità acquistate.
Le abitudini di consumo che resistono
Nonostante il calo in alcune categorie, ci sono anche segni di resilienza. Prodotti come cioccolato e dolciumi hanno visto una leggera diminuzione della spesa, pari solo allo 0,4%. Questo suggerisce che, nonostante le difficoltà economiche, alcuni piaceri quotidiani rimangono irrinunciabili per gli italiani. Inoltre, la spesa per caffè e tè è aumentata del 12,7%, evidenziando come queste bevande siano diventate una parte fondamentale della routine quotidiana per molte famiglie. Il Centro di formazione e ricerca sui consumi sottolinea che il caffè e il tè non sono solo bevande, ma veri e propri rituali che contribuiscono al benessere e alla socialità.