Argomenti trattati
Un anno di conflitti e vittime
Il 2024 è stato un anno drammatico per il mondo, caratterizzato da un incremento significativo dei conflitti armati. Secondo il rapporto dell’International Institute for Strategic Studies, si stima che le vittime siano aumentate del 37% a livello globale, con un picco del 315% in Medio Oriente e Nord Africa. Questo scenario allarmante ha portato alla morte di almeno 200.000 persone in vari conflitti, molti dei quali rimangono sotto il radar dei media internazionali.
Il ruolo degli Stati stranieri nei conflitti
Le guerre attive nel 2024 sono state 54, molte delle quali si protraggono da decenni. Questi conflitti, spesso trascurati, continuano a causare enormi sofferenze. In Sudan, ad esempio, la crisi rischia di trasformarsi in una nuova pulizia etnica, mentre in altre regioni come il Burkina Faso, il Mali e il Niger, la violenza jihadista ha portato a migliaia di morti e milioni di sfollati. La situazione è ulteriormente complicata dall’interferenza di potenze straniere, che alimentano le tensioni per motivi economici e geopolitici.
Conflitti in Africa e oltre
In Somalia, la guerra civile continua a imperversare, con il gruppo jihadista Al-Shabaab che mantiene il controllo su ampie zone del Paese. La Repubblica Democratica del Congo è un altro esempio di conflitto dimenticato, dove le violenze etniche e la lotta per le risorse naturali hanno causato la morte di oltre 6 milioni di persone negli ultimi 30 anni. Anche in Myanmar, la situazione è critica, con una guerra civile che ha già sfollato oltre 3 milioni di persone e ha portato a una crisi umanitaria senza precedenti.
Il dramma di Haiti e il Kurdistan
Haiti, infine, vive un caos totale, con bande armate che controllano gran parte del territorio e una crisi umanitaria che ha già causato migliaia di morti. La mancanza di un governo stabile ha portato a un ciclo di violenza e instabilità che sembra non avere fine. Anche i curdi, distribuiti tra diversi Paesi del Medio Oriente, continuano a vivere in uno stato di insicurezza permanente, minacciati da attacchi aerei e repressione. La situazione è complessa e richiede un’attenzione urgente da parte della comunità internazionale.