L’importanza dello screening pediatrico per la celiachia in Italia

Scopri come il programma nazionale di screening sta cambiando la diagnosi della celiachia nei bambini.

Introduzione alla celiachia

La celiachia è una condizione autoimmune che colpisce l’intestino tenue, scatenata dall’assunzione di glutine in individui geneticamente predisposti. Questa malattia può manifestarsi con sintomi variabili, che vanno dalla diarrea e dal dimagrimento a disturbi extra-intestinali. In Italia, si stima che oltre 241.000 persone siano affette da celiachia, con un numero significativo di pazienti in età pediatrica. La diagnosi precoce è fondamentale per migliorare la qualità della vita dei bambini e prevenire complicazioni a lungo termine.

Il programma nazionale di screening pediatrico

In risposta alla crescente necessità di diagnosi tempestive, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno avviato un programma nazionale di screening pediatrico. Questo programma, attuato in conformità con la Legge 130/2023, è stato lanciato in quattro regioni pilota: Lombardia, Sardegna, Marche e Campania. L’obiettivo principale è quello di identificare precocemente i bambini a rischio di celiachia e diabete di tipo 1, offrendo test gratuiti e volontari.

I risultati del programma pilota

Fino ad oggi, il programma ha coinvolto circa 4.000 bambini tra i due e i dieci anni. I risultati preliminari sono promettenti: il 2,9% dei partecipanti ha mostrato segni di rischio per la celiachia, mentre lo 0,8% ha mostrato segni di diabete. Questi dati evidenziano l’importanza di un approccio sistematico alla diagnosi, che potrebbe rivelare un numero significativo di casi non diagnosticati. La legge 130/2023 ha anche istituito un osservatorio per monitorare e valutare l’implementazione dello screening, coinvolgendo esperti e associazioni di pazienti.

Prospettive future e sensibilizzazione

Guardando al futuro, è fondamentale continuare a sensibilizzare l’opinione pubblica e i professionisti della salute sulla celiachia. Si stima che circa 600.000 persone in Italia siano affette da questa condizione, ma molte di esse rimangono non diagnosticate. È essenziale che i medici siano formati per riconoscere i sintomi non classici della celiachia, affinché possano indirizzare i pazienti verso i test appropriati. Inoltre, la digitalizzazione dei servizi sanitari potrebbe migliorare l’accesso ai trattamenti e garantire che i pazienti ricevano il supporto necessario, indipendentemente dalla loro regione di residenza.

Scritto da Redazione

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