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Negli ultimi anni, l’uso dei social media è diventato un aspetto centrale della vita quotidiana degli adolescenti. Secondo un recente sondaggio del Pew Research Center, quasi la metà dei ragazzi tra i 13 e i 17 anni trascorre la maggior parte del proprio tempo libero online. Le piattaforme più popolari, come YouTube, TikTok, Instagram e Snapchat, sono diventate parte integrante della loro routine. Molti di loro ammettono di passare oltre il 90% della giornata libera a scorrere contenuti sui loro dispositivi. Questo fenomeno solleva interrogativi importanti riguardo alla salute mentale e al benessere dei giovani.
Limiti di tempo e qualità dell’uso
Imporre limiti severi sull’uso dei dispositivi potrebbe non essere la soluzione migliore. Kara Alaimo, professore associato di comunicazione, sottolinea che il vero obiettivo non è solo ridurre il tempo trascorso online, ma piuttosto educare i giovani a un uso consapevole e equilibrato. È fondamentale che gli adolescenti imparino a discernere tra contenuti utili e dannosi. La qualità del tempo trascorso sui social media è cruciale: un ragazzo che utilizza cinque ore al giorno per informarsi e comunicare con amici potrebbe essere meno a rischio rispetto a chi si imbatte in contenuti tossici anche solo per pochi minuti.
Il ruolo dei genitori nell’educazione digitale
È essenziale che i genitori giochino un ruolo attivo nell’educazione dei propri figli riguardo all’uso dei social media. La psicologa Melissa Greenberg suggerisce di iniziare una conversazione aperta con i ragazzi, chiedendo loro come si sentono dopo aver utilizzato queste piattaforme. Questo approccio può aiutare a identificare se l’uso è compulsivo e legato all’ansia di ricevere approvazione sociale, come i ‘like’. Insegnare ai giovani a riflettere sulle proprie emozioni e sull’impatto dei social media sulla loro vita quotidiana è un passo fondamentale verso un utilizzo più sano e consapevole.