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Un pranzo ricco di tradizione
Durante una giornata caratterizzata da un clima uggioso, il vicepremier Matteo Salvini ha scelto di fermarsi a Palermo per un pranzo che ha messo in risalto la ricca tradizione culinaria siciliana. In compagnia di un folto gruppo di collaboratori, ha deciso di gustare alcune delle specialità locali, come arancine, sfincioni, pizze al taglio e anelletti al forno, per un totale di 531 euro. Questo pasto non è solo un momento di convivialità, ma anche un modo per stemperare la tensione prima della sentenza che lo attende nel processo Open Arms.
Un momento di relax prima della sentenza
La scelta di pranzare in un locale storico come il bar Spinnato, uno dei più noti di Palermo, non è casuale. Qui, Salvini ha potuto godere di un momento di relax, lontano dalle pressioni del processo che lo vede coinvolto. La Procura ha richiesto sei anni di carcere per il leader leghista, accusato di non aver concesso l’ingresso in acque italiane alla nave della ong spagnola Open Arms. Questo pranzo rappresenta quindi un tentativo di apparire sereno e disteso, nonostante l’importanza della situazione legale che sta affrontando.
Attesa e curiosità nel centro di Palermo
Dopo il pranzo, Salvini ha deciso di fare una passeggiata in via Roma, una delle arterie principali del centro storico di Palermo. Durante il suo cammino, non ha mancato di fermarsi per scattare selfie con i passanti, un gesto che ha attirato l’attenzione di curiosi e giornalisti. La sua presenza in città ha generato un certo fermento, con un pubblico di sostenitori e media pronti a documentare ogni momento. L’attesa per la sentenza, prevista per le 18, ha reso l’atmosfera ancora più carica di tensione e aspettativa.