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Il valore dell’ascolto intergenerazionale
Negli ultimi anni, il tema dell’interazione tra generazioni diverse ha guadagnato sempre più attenzione, specialmente in contesti come le Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA). Un progetto innovativo, intitolato “L’ascolto che cura”, sta prendendo piede presso la RSA della Fondazione Mons. Comi, grazie all’iniziativa dell’Associazione Costa Sorriso. Questo progetto si propone di esplorare i benefici dell’ascolto reciproco tra giovani con disabilità e anziani residenti, creando un ambiente di scambio e crescita personale.
Benefici per giovani e anziani
Il progetto si basa su tre dimensioni fondamentali: la riappropriazione di un ruolo significativo, l’ampliamento delle relazioni sociali e la creazione di legami intergenerazionali. Per molti anziani, il sentirsi “nonno” o “nonna” rappresenta un’importante dimensione della loro identità, contribuendo a mantenere viva la loro storia personale e il senso di appartenenza. Questo scambio non solo arricchisce i giovani, che portano freschezza e vitalità, ma offre anche agli anziani l’opportunità di sentirsi utili e apprezzati, trasmettendo storie e saggezza.
Un progetto in fase operativa
Il progetto “L’ascolto che cura” sta entrando nella sua fase operativa, dopo un incontro tra i rappresentanti della Fondazione e dell’Associazione. È previsto un incontro preliminare tra i ragazzi coinvolti, l’educatrice e la psicologa della Fondazione per definire le attività da svolgere. Questo approccio personalizzato garantirà che le attività siano in linea con le attitudini e le potenzialità di ciascun partecipante. Al termine del progetto, che avrà una durata di un anno, è prevista una valutazione finale con il rilascio di un attestato delle competenze acquisite.