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Le difficoltà del rientro al lavoro
Ogni anno, molte donne si trovano a dover affrontare una decisione cruciale: tornare al lavoro dopo la maternità o dedicarsi completamente alla famiglia. In Italia, una mamma su cinque decide di non tornare più al proprio impiego dopo la nascita del primo figlio. Questa scelta è spesso influenzata da fattori come licenziamenti, mancato rinnovo del contratto e la complessità di conciliare vita familiare e professionale. Il fenomeno non è esclusivo dell’Italia; in molte nazioni europee, le madri che desiderano riprendere la carriera si trovano ad affrontare ostacoli significativi.
Iniziative per supportare le madri
Consapevoli delle difficoltà che molte donne affrontano, le sorelle Amelia e Lydia Miller hanno creato una piattaforma nel Regno Unito per supportare le madri nel rientro al lavoro. Attraverso i social media, offrono consigli pratici per superare lo stigma legato alle pause lavorative e abbattere le barriere che ostacolano il reinserimento nel mondo professionale. Uno dei loro suggerimenti più rilevanti riguarda la gestione del curriculum vitae, un aspetto cruciale per chi cerca un nuovo impiego dopo un lungo periodo di inattività.
Strategie per un curriculum efficace
Lydia Miller ha sottolineato come le lunghe pause lavorative possano influenzare negativamente le candidature, poiché molte aziende utilizzano sistemi di tracciamento delle candidature (ATS) che scartano automaticamente i CV con buchi temporali significativi. Per aggirare questo problema, suggerisce di sostituire i periodi di inattività con esperienze alternative, come il volontariato o il coordinamento di attività scolastiche. Questo approccio non solo dimostra competenze, ma evidenzia anche un impegno continuo.
Amelia, d’altra parte, ha enfatizzato l’importanza di includere esperienze recenti nel CV, assicurandosi che le date siano il più vicine possibile al momento attuale. Inoltre, ha consigliato di richiedere referenze a vecchi datori di lavoro, poiché queste possono compensare la prolungata inattività. Anche le esperienze di tirocinio o lavori brevi possono essere utili per colmare i vuoti temporali e fornire nuove competenze da inserire nel curriculum.