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Un quadro generale sull’inflazione in Italia
Nel 2024, l’Italia ha registrato un’inflazione relativamente stabile, con un incremento totale dell’1%. Questo dato segna una significativa diminuzione rispetto al picco del 5,7% raggiunto nel biennio precedente. La causa principale di questa decelerazione è attribuibile alla diminuzione dei costi energetici, che hanno visto una flessione del -10,1%. Tuttavia, è importante notare che il settore alimentare ha mostrato un cambiamento negativo, con l’aumento annuale che è sceso dal 9,8% del 2023 a un più contenuto 2,2% nel 2024.
Le spese alimentari e la pressione economica
Nonostante la frenata generale dell’inflazione, le spese per gli alimentari continuano a superare i valori medi, evidenziando una pressione costante sull’equilibrio economico delle famiglie italiane. L’analisi dei dati mostra che i costi associati ai beni alimentari e ai prodotti per la cura personale e domestica hanno manifestato una tendenza al rallentamento, passando da un incremento del 9,5% nel 2023 a un più contenuto 2% nel 2024. Tuttavia, i settori dei servizi legati alla mobilità e alle abitazioni hanno registrato aumenti, rispettivamente dell’1,4% e dello 0,4%. Un dato preoccupante è l’aumento dei costi energetici regolamentati, che ha raggiunto il 12,7%, suggerendo possibili ripercussioni future sui costi energetici.
Impatto sulle famiglie e prospettive future
Le famiglie italiane stanno affrontando un aumento significativo dei costi della vita, con una spesa annua che si attesta su un incremento medio di circa 410 euro. Questo aumento è principalmente dovuto alle impennate nel settore alimentare e in quello energetico. Secondo l’associazione dei consumatori, Assoutenti, le famiglie con due bambini sono costrette a sborsare in più circa 219 euro all’anno. Inoltre, il settore turistico ha visto un incremento tariffario del 3,9%, esercitando ulteriore pressione sulle tasche degli italiani. Proiettandosi verso il 2025, le previsioni indicano un possibile aumento considerevole dei costi energetici, con ogni nucleo familiare che potrebbe affrontare una spesa aggiuntiva annuale di 914 euro. Questo scenario evidenzia l’urgenza di politiche concrete per mitigare gli effetti negativi sull’economia domestica.