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Un approccio centrato sulla persona
L’Istituto Serafico di Assisi rappresenta un esempio significativo di come la cura delle persone con disabilità possa essere gestita in modo innovativo e umano. Fondato 150 anni fa, l’istituto ha sempre messo al centro della sua missione il benessere dei bambini e dei ragazzi con disabilità gravi e gravissime. Questo approccio si traduce in un modello di cura che non solo si occupa delle necessità fisiche, ma si impegna anche a promuovere la dignità e la qualità della vita dei suoi assistiti.
Solidità economica e trasparenza
La gestione economica dell’Istituto Serafico è caratterizzata da solidità e trasparenza. Con un valore aggiunto cresciuto del 4,5% nell’ultimo anno, l’istituto ha dimostrato di saper gestire le proprie risorse in modo efficace. Solo il 70% delle entrate proviene da finanziamenti pubblici, mentre il restante 30% è sostenuto da donazioni di cittadini e imprese. Questo modello di finanziamento consente all’istituto di offrire prestazioni gratuite e di alta qualità, garantendo così un supporto concreto a chi ne ha bisogno.
Innovazione nella riabilitazione
Un altro aspetto distintivo dell’Istituto è il suo impegno nella ricerca e nell’innovazione. Il Centro di ricerca “InVita”, attivo dal 2018, si dedica allo sviluppo di progetti innovativi nel campo delle neuroscienze applicate alla riabilitazione. Collaborando con università e istituzioni internazionali, il centro affronta temi cruciali come la gestione del dolore e la qualità della vita emotiva dei pazienti. Questa integrazione tra ricerca e pratica clinica rappresenta un passo avanti significativo nella cura delle persone con disabilità.
Un modello ecologico e relazionale
L’Istituto Serafico non si limita a fornire cure, ma si impegna anche a ridurre il proprio impatto ambientale. L’adozione di materiali compostabili e misure di risparmio energetico sono solo alcune delle iniziative intraprese per promuovere un’ecologia integrale. Inoltre, la dimensione umana e relazionale della cura è fondamentale: l’istituto si avvale di una rete di supporto che coinvolge operatori spirituali e volontari, creando un ambiente che nutre non solo il corpo, ma anche l’anima.
Un impegno per il futuro
La presidente dell’Istituto, Francesca Di Maolo, sottolinea che il bilancio dell’istituto è molto più di un semplice documento: è un manifesto di responsabilità e visione per il futuro. Ogni giorno, medici, operatori e volontari lavorano insieme per garantire che ogni persona, indipendentemente dalle proprie condizioni, possa vivere una vita piena e dignitosa. Questo impegno per la cura delle persone più fragili è un passo fondamentale verso una società più giusta e inclusiva.